L’insopportabile idea dell’orgasmo invisibile, ovvero perché non ci sarà mai una pillola maschile.

Nel 1968, un ragazzo si recò dal suo psichiatra con un’osservazione imbarazzante: da quando assumeva la tioridazina, un farmaco per curare la schizofrenia, c’era qualcosa di insolito: i suoi orgasmi erano diventati “asciutti”.

Negli anni questa storia ha ispirato una nuova idea sensazionale: un farmaco simile potrebbe servire come base per una pillola anticoncezionale maschile?

Seguirono molti anni di ricerca e sviluppo, fino a quando la terapia incontrò un grosso problema.

Sebbene una pillola maschile sicura ed efficace avrebbe il potenziale per liberare finalmente le donne dalla responsabilità del controllo delle nascite e scongiurare milioni di gravidanze indesiderate ogni anno, la maggioranza degli uomini ha trovato l’idea di un orgasmo invisibile intollerabile. Per loro uomini, la cosiddetta pillola delle “lenzuola pulite” era considerata evirante. Il metodo ha finito per perdere il suo finanziamento ei ricercatori sono tornati al punto di partenza.

Oggi la pillola contraccettiva maschile non ha ancora visto la luce benché la ricerca non si sia mai fermata. Recentemente, la ricerca sui topi ha identificato un nuovo bersaglio promettente: un interruttore molecolare in grado di paralizzare lo sperma per due ore, rendendo chi lo utilizza temporaneamente sterile.

Trovare farmaci efficaci non è mai stato un problema. Negli ultimi cinquant’anni sono stati proposti molti metodi di controllo delle nascite umani. Alcuni di loro sono stati oggetto di studi clinici sull’uomo.

Tuttavia, ognuno di loro alla fine ha colpito un muro: anche quelli che erano sicuri ed efficaci sono stati scartati a causa di effetti collaterali indesiderati. Il paradosso è che diverse pillole maschili sono state respinte mentre causano sintomi estremamente comuni nelle donne che assumono versioni femminili. Questo dimostra ancora una volta che il grado di tollerabilità sul corpo femminile è molto più alto che quello sul corpo maschile.

Le difficoltà dunque tutte culturali e non scientifiche.

Eccezione fatta del preservativo (che, ricordiamolo, è privo di qualsiasi effetto collaterale sul corpo dell’uomo), il cui utilizzo non cessa di calare negli ultimi anni (dati recenti indicano che è usato in circa la metà dei rapporti occasionali e molto meno dalle coppie stabili), la contraccezione è una responsabilità interamente femminile. Che si tratti di pillola o di spirale, è il corpo delle donne a doverne subire i rischi e le conseguenze in permanenza, ben oltre il tempo del rapporto sessuale ovviamente. In Italia la contraccezione ha anche un costo notevole, al contrario di molti paesi vicini, come la Francia, dove la pillola è gratuita per le giovani donne.

Ma al dilà di costi ed effetti collaterali, alcune donne non possono affrontare una gravidanza per motivi di salute. A livello globale, quasi mezzo milione di donne muoiono ogni anno a causa di complicanze perinatali.

Naturalmente, gli uomini non sono esposti a questi rischi se scelgono di avere rapporti sessuali non protetti. Gli standard di sicurezza dei contraccettivi che possono assumere sono quindi più severi.

Ci sono anche donne che non possono fare uso di anticoncezionali per motivi di salute. Dopo la mia quarta gravidanza io sono entrata a far parte di questa categoria. Non posso usare la spirale per un’atipica conformazione del collo dell’utero e la pillola mi ha provocato un insopportabile reflusso gastrico.

Io avevo tre figli e 38 anni, mio marito quattro figli e 49 anni, eravamo certi di non volere più altre gravidanze. Gli ho quindi proposto di effettuare una vasectomia. Dopo qualche titubanza iniziale lui ha accettato, ma è stato molto difficile trovare un medico disposto a svolgere questo intervento, eppure molto semplice e banale. Diversi urologi ci hanno parlato di “mutilazione volontaria” e di possibili conseguenze penali per loro qualora cambiassimo idea e volessimo un altro figlio.

Alla fine, abbiamo trovato un medico disposto ad eseguire la vasectomia, ovviamente in regime privato per la cifra di 4’000 Euro (una procedura in day hospital che dura il tempo di un pomeriggio), sicuramente non una cifra alla portata di chiunque. C’è qualcosa di terribilmente grottesco nel fatto che nel paese dove abortire sia diventato difficilissimo, anche la contraccezione sia una corsa ad ostacoli e tutta sulle spalle nostre. Insomma, se vi fosse rimasto qualche dubbio, l’Italia non è decisamente un paese per donne.

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