Le maestre di scuola di inizio ‘900: pioniere di una doppia rivoluzione pedagogica e femminista

Settembre è il mese della ripresa scolastica. E se oggi la principale sfida della scuola italiana è quella di fare i conti con il terzo anno di pandemia, se facciamo un salto indietro di cento anni vediamo che i problemi erano altrettanto importanti.  L’Italia 1900 era prevalentemente rurale, dialettale e analfabeta, dove l’italiano era unaContinua a leggere “Le maestre di scuola di inizio ‘900: pioniere di una doppia rivoluzione pedagogica e femminista”

Il lavoro che mi fa sentire libera

Due mesi fa ho iniziato un lavoro che mi ha cambiato la vita. Come spesso accade è successo nel modo più inaspettato. Era da diversi mesi che la mia amica Erica mi diceva “Ma dai, cosa aspetti? Fallo pure tu!”. Di cosa sto parlando? Torniamo indietro un attimo. Erica ed io condividiamo un destino simile.Continua a leggere “Il lavoro che mi fa sentire libera”

D.A.D.: come stiamo vivendo questa seconda volta?

Ma perché si chiama DAD se poi deve occuparsene MUM? Questa la considerazione ironica con cui molte mamme cercano di smorzare l’ansia di questo secondo lockdown, arrivato a un anno esatto dal primo. È vero, ci sono anche i papà che aiutano a stabilire i collegamenti, a scoprire che le credenziali sul registro elettronico sonoContinua a leggere “D.A.D.: come stiamo vivendo questa seconda volta?”

Camilla Ravera: la prima dirigente politica donna in Italia, che già nel 1920 si batteva per l’aborto, la parità salariale e il riconoscimento sociale della maternità.

Camilla Ravera è stata la prima a senatrice a vita della storia della Repubblica, nominata da Sandro Pertini, dopo di lei solo Rita Levi Montalcini, Elena Cattaneo e Liliana Segre. Camilla Ravera è stata anche la prima donna al vertice di un partito: lo fu del Partito Comunista d’Italia, dal 1926 al 1928 e poiContinua a leggere “Camilla Ravera: la prima dirigente politica donna in Italia, che già nel 1920 si batteva per l’aborto, la parità salariale e il riconoscimento sociale della maternità.”